Siamo davvero sicuri di voler tornare alla “normalità”?
L’impatto shockante del coronavirus si è riversato su ogni singolo aspetto della nostra vita: il lavoro, le relazioni, la socializzazione, le routine, la privacy, la sessualità, l’intimità, la libertà,….
Ma, indubbiamente, l’impatto del coronavirus è stato anche positivo: ci ha fatto fermare! Ci ha fatto ritrovare noi stessi. Ci ha fatto sentire chi veramente abbiamo voglia di incontrare. Ci ha fatto ridare importanza ai singoli gesti che quotidianamente facciamo.
Cosa vogliamo fare del dolore causato dal coronavirus?
Che insegnamento vogliamo portare a casa da questa esperienza di massa?
Io decido che la vita frenetica non mi appartiene.
Io decido che la diseguaglianza non mi appartiene.
Io decido che nella mia vita voglio libertà: di frequentare e fare ciò che mi piace e non ciò che devo.
Io decido che nella mia vita voglio gentilezza, genuinità, emozioni.
Questo coronavirus sta per me diventando un caro antagonista, carico di significati, insegnamenti, emozioni, pensieri e azioni.
…la parola “normalità” non mi è mai piaciuta