Siamo abituati a muoverci nel mondo con la logica, cercando i perché, deducendo.
Ci viene insegnato fin da piccoli che il paradigma “giusto” da utilizzare è quello causa-effetto.
Finiamo così per credere che tutto si muova secondo la razionalità e che il cervello possa tutto; di conseguenza le emozioni diventano un intralcio, qualcosa che ci distrae.
Abbiamo imparato a non ascoltare le emozioni, cioè a non ascoltarCI.
Questo si riflette nel non sapere cosa ci piace e cosa non ci piace, nel non conoscere quali sono i nostri bisogni e cosa vogliamo. E così le nostre vite rischiano di diventano “grigie” e le relazioni con gli altri rigide.
Per affrontare questo malessere esistenziale, per poter ritrovare fluidità nelle relazioni, per poter scoprire nuovi colori è necessario che ci impariamo a conoscere, riappropriandoci del nostro SENTIRE, cioè delle nostre emozioni, per poi trovare un equilibrio tra sentire e pensare.